Impronta digitale – il divieto

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21 Giugno 2016
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Impronta digitale – il divieto

Timbratura biometrica

Lettore per la lettura dell'impronta digitale

L’uso dei lettori biometrici per il rilevamento delle presenze è un tema delicato che ha suscitato diverse preoccupazioni, principalmente legate alla privacy e alla protezione dei dati personali. In Italia, la normativa in materia di trattamento dei dati biometrici è regolamentata dal GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati) e dal Codice in materia di protezione dei dati personali (Decreto Legislativo 196/2003, noto come Codice Privacy, come modificato dal Decreto Legislativo 101/2018).

Motivi del Divieto

  1. Tutela della Privacy: I dati biometrici, come impronte digitali, scansioni dell’iride o riconoscimento facciale, sono considerati dati sensibili. Il trattamento di tali dati richiede una protezione particolarmente rigorosa per evitare abusi e garantire la privacy degli individui.
  2. Necessità e Proporzionalità: Secondo il GDPR, il trattamento dei dati deve essere necessario e proporzionato rispetto alle finalità per le quali i dati sono raccolti. L’uso di lettori biometrici per il controllo delle presenze potrebbe essere considerato eccessivo rispetto a metodi meno invasivi come badge elettronici o registri manuali.
  3. Consenso Informato: Per utilizzare dati biometrici, è necessario ottenere il consenso esplicito e informato degli interessati. In un contesto lavorativo, il consenso potrebbe non essere considerato liberamente dato a causa del rapporto di dipendenza tra datore di lavoro e dipendente.

Normativa e Linee Guida

Il Garante per la protezione dei dati personali italiano ha più volte espresso pareri e linee guida sull’uso dei dati biometrici. In particolare, ha sottolineato che l’uso di tali dati deve essere giustificato da esigenze specifiche e non può essere generalizzato.

Alternative Consentite

  1. Badge Elettronici: I badge RFID o con codici a barre sono un’alternativa comune e meno invasiva per il controllo delle presenze.
  2. Registri Manuali: Sebbene meno tecnologici, i registri manuali rimangono una soluzione semplice e rispettosa della privacy.
  3. Software di Gestione Presenze: Soluzioni software che non richiedono dati biometrici possono monitorare le presenze tramite login/logout su dispositivi aziendali.

Casi Particolari

In alcuni casi specifici, l’uso di dati biometrici può essere consentito, ad esempio per motivi di sicurezza in aree ad accesso altamente riservato. Tuttavia, anche in questi casi, devono essere rispettati rigorosi requisiti di sicurezza e protezione dei dati.

Conclusione

In sintesi, il divieto di rilevare le presenze con lettori biometrici in Italia è motivato dalla necessità di proteggere i dati sensibili e garantire il rispetto della privacy. Le organizzazioni devono adottare metodi alternativi per il controllo delle presenze che siano meno invasivi e più rispettosi dei diritti degli individui.